Le storie di vita della Napoli di fine ‘500 e inizio ‘600

Dopo la serata di apertura dedicata a Vivaldi, in agosto la Stresa Festival Hall diventa teatro per un’immersione nella Napoli di fine Cinquecento e inizi Seicento.

Al Festival piace approfondire la conoscenza con artisti che sono entrati in particolare sintonia con lo spirito della rassegna stresiana: è il caso di Vincenzo Capezzuto, l’anno scorso impegnato nella Passione secondo Matteo di Bach, che quest’anno torna per portare sul palco di Stresa Festival Hall la tradizione napoletana. La sua è una voce assolutamente unica nel suo genere, accompagnata da L’Arpeggiata con Christina Pluhar alla tiorba e direzione: questo ensemble ha riscoperto la musica “di strada”, il “blues” di una volta suonato in tutte le situazioni più quotidiane della vita. Le tarantelle, le pizzicarelle, la ciaccona e i ritmi che si ripetevano in continuazione, sempre uguali, diventano il veicolo per raccontare le storie di vita della Napoli di fine ‘500 e inizio ‘600.

Tutti i dettagli del concerto qui!

Scroll up